L’importanza di individuare le fonti di umidità

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L’importanza di individuare le fonti di umidità

Nella nostra esperienza ci capita di essere contattati per le più disparate richieste. La molteplicità d’uso delle resine porta molto spesso il passaparola a semplificarsi in un’unica frase “Mettici la resina”. I problemi per chi ci contatta si manifestano quando si viene a conoscenza del fatto che le resine, come le plastiche, sono di innumerevoli tipi e con caratteristiche completamente diverse l’una dall’altra. Per questo motivo una resina che può risolvere completamente un tipo di problematica può essere inutile o addirittura dannosa in un’altra. Ad esempio una resina impermeabilizzante come Policolor 2 può essere completamente risolutiva in caso di infiltrazioni di acqua piovana da terrazzi o lastrici solari ed essere completamente inutile in caso di umidità di spinta contro terra, provocando distacchi e quindi un’instabilità del supporto per applicazioni di altri prodotti come nelle foto di seguito.

rigonfiamenti resina

Resina distaccata

Qui di seguito vorremmo perciò elencare ed illustrare le principali fonti di umidità.

L’acqua è un elemento che non viene bloccato naturalmente dai materiali cementizi e può causare più di qualche problema alle opere murarie più disparate. Quando l’acqua piovana si infiltra da tetti o terrazzi  va eseguita un’opera di impermeabilizzazione della copertura, quindi nel caso in cui siate all’ultimo piano di un fabbricato e notiate delle macchie di umidità sul soffitto, questa può essere determinata da una falla nell’impermeabilizzazione del soffitto che può sopraggiungere anche dopo molto tempo dalla costruzione del fabbricato stesso. Tuttavia, molto più di frequente di quanto si possa immaginare, si eseguono sopralluoghi e si rivela che l’umidità non viene da una mancata impermeabilizzazione della copertura; i vetri termici che vengono installati hanno l’eccezionale capacità di scambiare più lentamente la temperatura dall’interno verso l’esterno e questo è magnifico dal punto di vista del risparmio energetico. Il risparmio energetico, in una casa non costruita con questo scopo, da una parte è una “mano santa” per le nostre tasche ma, come altra faccia della medaglia, porta spesso alla creazione di macchie di condensa. Questo perché l’umidità che si libera nell’aria dalle nostre attività quotidiane, come la cucina, l’igiene o l’asciugatura del bucato che spesso in inverno si fa all’interno delle nostre abitazioni, oltre ad un non corretto scambio termico con le pareti che spesso sono molto più fredde della temperatura interna delle nostre case, possono portare l’aria a riempirsi di acqua che trova minor sfogo quando siamo in presenza di un vetro termico ed impregna soffitti o pareti attorno alle finestre portando a scambiare un normalissimo fenomeno di condensa in un’infiltrazione. E’ bene quindi dubitare delle macchie che si formano in prossimità di finestre, nei bagni o nelle cucine e consultarsi con un esperto prima di richiedere interventi da migliaia di Euro ad aziende o all’inquilino del piano di sopra.
Per limitare il fenomeno dalle condensa, infatti, si può ovviare tranquillamente con una pittura anticondensa come il nostro CAM ANTICONDENSA oppure con pannelli di cartongesso che creeranno un “cuscino d’aria” che rallenterà lo scambio termico ed eviteranno il proliferarsi di muffe.
Altro discorso si crea quando le macchie sono in basso. Può capitare infatti che la condensa si manifesti anche in basso e venga scambiata per umidità di risalita. Il discorso è più o meno simile: uno scambio termico violento tra il freddo della parete e il caldo dell’aria, specialmente in inverno quando i riscaldamenti sono in funzione, provoca la formazione di macchie, specialmente dietro i mobili che portano addirittura danni al legno di cui sono costituiti. Anche in quel caso una pittura anticondensa può risolvere i vostri problemi con un costo molto contenuto dei materiali e la possibilità di effettuare in fai-da-te un lavoro molto semplice.
Può capitare che invece l’umidità sia causata effettivamente da una fallace impermeabilizzazione della muratura. In questa eventualità è bene sapere che bisogna distinguere la spinta dell’acqua contro-terra da quella dell’umidità di risalita. Contro-terra vuol dire che effettivamente dietro la parete ci sono materiali che veicolano l’acqua come la terra stessa, le argille o altri, come nella foto di seguito.

Umidità controterra cemento osmotico

In questi casi si può procedere in due modi. Il primo è una impermeabilizzazione della copertura, per esempio con Policolor 2 o Polyu 10, la vasca contenente la terra, nel caso in cui si possa agire dall’esterno. Nel caso invece che si debba per necessità agire dall’interno, per esempio in presenza di piani interrati, seminterrati o cantine, c’è la possibilità di utilizzare i cementi osmotici, come Osmo 2, bloccando i zampilli dove l’acqua sbocca con maggiore pressione con Osmo 1. I cementi osmotici sono materiali che esercitano una spinta negativa sull’acqua favorendo una corretta evaporazione della stessa e allo stesso tempo respingendo l’umidità in eccesso.

Ultima causa di umidità è l’umidità di risalita, che abbiamo ampiamente trattato in questo articolo e che può essere abbattuta completamente con il nostro Idrosil 1 W.

In conclusione è molto importante individuare la causa dell’umidità  per poter richiedere correttamente un prodotto idoneo ai propri scopi essendo le resine di diversa natura e specifiche per le diverse problematiche, umidità di risalita, controterra, da infiltrazioni dalla copertura. In prossime pubblicazioni ci occuperemo di trovare metodi per individuare correttamente qual è il nostro problema ed arrivare più semplicemente ad una soluzione, nel frattempo continuate a seguire Resin SIET!

By | 2018-06-19T11:47:18+00:00 marzo 20th, 2017|Esterni, Interni, Resine impermeabilizzanti, Umidità di risalita|0 Comments

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